SCOPRI IL POLO MUSEALELe sale del Castello
Varcata la soglia d’ingresso si ha la sensazione improvvisa di essere catapultati in un viaggio a ritroso nel tempo, all’interno di un maniero signorile di fine Ottocento. Ad accoglierci bei dipinti alle pareti e un cavaliere inesistente, ritto tra due faldistori, che pare osservare, silente, i gesti di un elegantissimo San Michele arcangelo dalla corazza dorata.
Salendo la scala di legno, al primo piano, troviamo l’Anticamera Gondi, cosiddetta per la presenza di arredi in stile rinascimentale, appartenuti all’omonima famiglia di marchesi fiorentini. Qui, di fronte a un camino di cui possiamo solo immaginare le braci accese, è possibile osservare una puntuale riproduzione dell’abito del Giudice di Arborea Mariano IV (1329 – 1376), ispirato all’iconografia della Pala di Ottana.
Lungo il corridoio si apre prima la Camera della Preziosa che, allestita con arredi tra XVII e XIX secolo, evoca la drammatica storia di Preziosa De Sena e del suo amore tormentato e, successivamente, la Camera di Eleonora, all’interno della quale, tra mobilia in stile rococò veneziano dai tenui colori acquamarina, spicca una splendida riproduzione dell’abito della futura Giudicessa, tratta dal rilievo scultoreo della chiesa di San Gavino (San Gavino Monreale).
E poi lo studio del Generale Nino Villa Santa, ritratto con i due figli (Emanuele Filiberto e Alberto Amedeo) e la moglie Virginia, in cui ammirare tutti i suoi valorosi riconoscimenti, e il Salottino Napoleonico, con lucide lame e raffinate porcellane.
Infine la discesa ci riporta ad una nobile quotidianità, tra la Sala della Caccia, con i fucili appesi, e la Sala da Pranzo, in cui una tela stampata evoca bucoliche atmosfere, affacciandosi su un’ampia corte interna in cui, ancora oggi, è possibile convolare a nozze.